Bernardo De Muro - XLII Premio Firenze

XLII Premio Firenze
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Bernardo De Muro

SEZIONE B - POESIA INEDITA

SEGNALAZIONE D’ONORE
BERNARDO DE MURO

per la poesia

GINEPRO

I versi lineari e melodiosi rendono con esattezza la complessità emotiva dell’autore, che affianca immagini di allegrezza a velature malinconiche, il risultato finale è una poesia efficace e imprevedibilmente armonica.

La Giuria del Premio Firenze

GINEPRO

Ancor aleggiano aromi delle tue bacche,
Saggezza antica nelle virtù dei fiumi guaritori.
In Terra, solide radici affondano,
In Cielo, cuori puri rivolgono intenzioni.
Come preghiera.
Mistero e sacralità si uniscono con grazia
Nella ricerca della estrema essenza,
Il tutto appare volto a unire rispetto e reverenza.
Che sia questo il nostro luogo sacro
Ove tra storia e natura ci si incontra
Nelle atmosfere di primavera.
Come un monaco ieratico sovrasti la roccia,
Di storica e infinita potenza,
Al cui interno è incisa la memoria
Di un primordiale, sublime, supremo battesimo.
Sento il leggero tocco
In sinuose linee che paiono smaltate
Mentre narrano remote vicende del tempo
Di primitiva natura.
A far di te icona della tempra.
Arrivò l’uomo che primo volle amarti.
Non seconda a nessuna pianta
Se non alla quercia che si fa madre
O alla Montagna Sacra dell’anima:
Guardo il mare, tu con me,
Estro che diventa poesia.
Come quando sfioro
Le pendici dei tuoi Supramonti,
Il mio passo allora traspare, agile e sicuro
E scivola sulle tue foglie, ma non cado,
Per magia!
Lontano da egocentriche sicumere,
Che non conoscono quell’attimo che è d’oro,
La gioia nell’intimo sgorga
In gocce luminose intrise d’energia
e maturo ardore.
Trattieni, o GINEPRO, il segreto dell’antico
E preserva l’intimo tuo vigore.
Contemplò l’essere tu
Segno, simbolo e sogno:
Contemplo l’etere, non voglio andar via.
Ti seguirò nel tuo eterno esistere.



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