Anna Maria Emanuele
SEZIONE B - POESIA INEDITA
SEGNALAZIONE D’ONORE
ANNA MARIA EMANUELE
per la poesia inedita
INCREATURA
Siamo di fronte a una poesia musicale, capace di rapire con il ritmo incalzante e sapientemente dosato dall’autore. Le parole scivolano una sull’altra a rincorrersi in un riuscitissimo susseguirsi di immagini poetiche.
La Giuria del Premio Firenze
INCREATURA
Dormo nelle serate trionfanti, di credi e convinzioni.
Lastrico verso la bassa sostanza che con un soffio solo mi frantuma.
Esisto, esisto! Ne ho certezza sciorinata.
È me che cercano.
È il mio nome che dicono.
Evapora col respirare. Serpeggiante si fa canto di sirene nel suo strisciare dal pensiero alla bocca.
Così mi inebrio del carnevale di carri cigolanti, del vociare e del garrire.
Ed effondo adornati talenti adoranti
E nel pieno dormire il fendente smembra pensieri, carne, anima.
Perché ho quel nome? Perché ho quei fianchi? Perché ho quei seni?
Ho ancora unghie che afferrano il soffitto, recalcitrante all’incombenza del sollievo.
Si volta il capo ad osservare.
Non esisto più
Mi piango nell’avvinghio di chi mi piange.
L’ultima pietanza è consumata, ebbra e colma ho abbandonato il banchetto.
Ho unghie e ho occhi
Ho mani e ho piedi
Ho pezzi di pezzi che l’imperatore chiama a Sé.
Questuo l’ultimo sguardo sulle vesti dismesse.
Il sorriso imperiale mi respira. Senza vesti, senza fame, senza sete.
Divengo acqua tra le grate.
Sono corpi, pensieri, anime.
Nel luogo senza niente.
Ove niente mi possiede.