Giancarlo Torracchi
SEZIONE B - POESIA INEDITA
FIORINO D’ORO
GIANCARLO TORRACCHI
Per la poesia inedita
“TEMO IL VUOTO“
con la seguente motivazione:
Poesia matura che conferma le ben note doti letterarie dell’autore. La ricerca della sonorità dei versi la fa da padrone: in una incalzante successione è capace di fluire senza soluzione di continuità, grazie all’abilità di chi scrive di piegare il verso libero alle esigenze musicali e comunicative sul tema sempreverde dell’horror vacui.
La Giuria del Premio Firenze
Temo il vuoto
E fu in un attimo l'abisso
Quel tonfo greve che scava caverne nel cuore
Quando un lampo percorre e trafigge la mente come un dardo
Pensiero senza luce che sconfigge le scintille che come stelle vaganti
Si dipanano dal maglio su cui ribatto la mia vita
E furono tempeste e temporali con lampi che tagliano l'infinito
Lacrime come cera di candela diventano di roccia
Giù nell'abisso degli anni.
Dammi la pace Dio delle Tavole
Gli atomi del mio corpo sono corpuscoli dispersi nel vuoto
Sì, quel corpo che invece tenace sfida il tempo novello Capaneo.
So già che l'Apocalisse dei sogni, sperati, attesi
sarà il traguardo di quel vuoto che mi attaglia la mente
Potessi gridare in questa impari lotta
Inutile, vado annusando di porta in porta
Trascinando un fardello come il cavallo il carro.
È lì in quella terra di nessuno che precipita infine il pensiero
Il quel vuoto che è rinascita, silenzio eterno: inferno o paradiso
Ignoto oltre la coltre degli occhi, impenetrabile al pensiero
lo temo il vuoto.